Un po' di storia
Nel lontano maggio 1966 il Presidente dell’Ospedale Civile “S. Giacomo” di Monopoli, il Giudice dott. Lorenzo Semeraro, organizza per il 4 giugno un Convegno mirante a sondare e conoscere le eventuali possibilità di costituire una locale Sezione della Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS).
Tale convegno fa seguito a tutta una serie di iniziative dello stesso Presidente, che già nel 1963 aveva promosso un incontro con il Presidente dell’AVIS Puglia, dott. Ruggiero Lattanzio, Direttore e Chirurgo Primario dell’Ospedale Civile di Barletta, al fine di arginare la carenza di sangue. Fra il prof. Lattanzio e l’Ospedale di Monopoli si instaurano ben presto rapporti di collaborazione. Ed é lo stesso prof. Lattanzio a sollecitare, sulla scorta dell’esperienza dell’Ospedale di Barletta, la creazione di una sezione avisina a Monopoli, fornendo utili indicazioni e modalità per la sua organizzazione.
A tali colloqui partecipano i Proff. Fiore, Cotugno, Pellè e il Dott. L’Erede.
Sotto la spinta di questi, l’Amministrazione Comunale, Sindaco il Prof. Remigio Ferretti, finanzia la frequenza del Dott. Pasquale Masi presso il centro Avis di Barletta per acquisire la dovuta esperienza della pratica trasfusionale.
Al Convegno del 4 giugno 1966, svoltosi nel salone dell’Ospedale S. Giacomo, intervengono, oltre a numerosi cittadini tra i quali molti professionisti, il Vescovo Mons. Carlo Ferrari, il Sen. Prof. Luigi Russo, il Sindaco Avv. Remigio Ferretti e Signora, il Col. Achille Campana, il Cap. Gaetano Bello, Comandante la Compagnia dei Carabinieri, nonché tutti i Primari e i Medici dell’Ospedale. Illustrate attività e finalità dell’AVIS, molti intervengono e generosamente offrono la loro adesione.
Viene viene pertanto redatto dal notaio Silvio Rotondo l’atto di costituzione della Sezione AVIS di Monopoli.
In una successiva riunione si procederà poi all’elezione delle cariche sociali.
Questi gli eletti nel primo Consiglio Direttivo: Dott. Antonio Giannoccaro Paolo Brescia (Consigliere Segretario).
Nel Collegio dei Probiviri risultano eletti il Dott. Antonio Gentile, il Col. Achille Campana e l’Avv. Alberto Giannoccaro. Gli eletti nel Collegio dei Revisori dei Conti sono il Dott. Michele Carella, l’Avv. Raffaele Tamborrino, il Sig. Luigi Sardano, la Sig.na Giovanna Maizza e la Sig.ra Gemma Ferretti.
Nelle Note delle attività del triennio 1963-66, il Presidente dell’I.P.R.A.B., il Dott. Lorenzo Semeraro, sottolineerà come la nuova sezione AVIS di Monopoli “sia nata sotto i migliori auspici e si è certi che non poco gioverà alle esigenze di questa cittadina nei momenti drammatici del bisogno e del soccorso”.
Era una visione “storica” della donazione del sangue, ben rispondente alla mentalità del tempo, e punto di partenza delle odierne motivazioni della donazione del sangue.
Attuale invece l’ipotesi del ’66 di un servizio autonomo AVIS che, attuata in alcune realtà, la si vorrebbe realizzare in altre. Sempre, infatti, nella citata relazione il Dott. Semeraro afferma che “presso il Ministero della Sanità sono tuttora in corso pratiche, per cui si assicura una prossima cospicua elargizione di contributi statali per l’acquisto di attrezzature per il servizio AVIS”. Nella Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.242 dell’8/01/1967, poi, sulla scorta della richiesta al Ministero della Sanità di adeguato contributo, si decideva di acquistare dalla Ditta Valerio Maggiolini di Bari l’attrezzatura occorrente per il funzionamento del Centro Trasfusionale AVIS presso lo stesso Ospedale.
Con la Deliberazione n.173 del 21/12/1967, pertanto, il Consiglio d’Amministrazione del S. Giacomo predisponeva con la sezione AVIS una convenzione, della durata di un anno, al fine di assicurare il regolare servizio di fornitura di sangue da trasfondere agli ammalati. L’AVIS avrebbe provveduto a istituire presso l’Ospedale una sua sezione dotata di emoteca, a fornirsi di materiale di raccolta, a procedere agli accertamenti sierologici, clinici e di laboratori necessari per assicurare l’idoneità del sangue. L’AVIS si impegnava inoltre ad evadere le richieste secondo un ordine di precedenza predisposto dall’Ospedale, che per contro avrebbe provveduto a liquidare mensilmente i conti per i flaconi di sangue trasfuso. Alla sezione AVIS erano, infine, concessi in locazione, per un canone solo simbolico, due ambienti nel Palazzo Romanelli.
Questa in breve la cronaca della nascita della nostra sezione AVIS.